20. Giornata: AC Milan - AS Roma

Buonissima vittoria, sia in termini di classifica che di prestazione, al cospetto di un avversario che, va detto, dimostra ormai di soffrirci in modo abbastanza costante da diversi anni a questa parte.
Partita un po' diversa da quanto ci si potesse aspettare con una Roma più aperta e aggressiva. Atteggiamento che ha prodotto sicuramente qualche recupero alto e qualche sortita in più da parte loro, ma che di fatto ci ha concesso molte più possibilità e spazi che solo un Leao svampito e un'eccessiva imprecisione tecnica, in parte dettata dal campo, ci hanno impedito di sfruttare a dovere per tempo.
La sblocca Adli, con un gran bel gol, contornato da un'ottima prestazione complessiva. Yacine sta divorando il campo con una fame e una voglia che dovrebbero far arrossire alcuni suoi colleghi, e persino compagni. Nel gioco dei contrappesi tra ciò che offre a livello di palleggio e pulizia calcistica a dispetto di qualche imprecisione tattica, direi che vale la pena schierarlo in campo. Ogni tanto va fuori posizione, sgombrando il cuore della mediana, ma va anche detto che nel calcio di Pioli ogni tanto si aprono vere e proprie voragini qua e là, che spingono i giocatori ad andare a tappare le falle createsi, lasciando la zona di pertinenza. Il meccanismo della coperta corta che in base a dove la sposti lasci qualche zona scoperta.
In questo senso la presenza in campo di giocatori come Gabbia, Kjaer, Pulisic, Giroud e Reijnders compensa in saggezza il disordine naturale portato dalla sregolatezza e anarchia di giocatori come Leao, Loftus e in parte Theo.
Non dimentichiamoci di Maignan che in una serata di sostanziale controllo della squadra cala una parata fondamentale su Celik sull'1-0 e doma altre 2/3 conclusioni non banali.
Calabria nel complesso disputerebbe anche una buona partita, ma commette un errore di una gravità colossale letteralmente regalando un rigore a un avversario oramai barcollante e all'angolo per usare una metafora pugilistica e rischiando così di rimettere in discussione una partita che era pressoché in ghiaccio.
Presente e sul pezzo la coppia di centrali che di fatto concede solo banali sponde a Lukaku e spazza l'area con efficacia sui palloni che arrivano dalle fasce.
Theo torna in fascia e fa più o meno quello che vuole tra licenze offensive e una guardia arretrata alle volte un po' allentata su Celik, ma senza grosse sbavature. In attacco sfiora un eurogol colpendo un palo da posizione defilatissima; giochicchia con Leao, ci si pesta un po' i piedi e alla fine tanto per cambiare, non appena esce il portoghese trova il corridoio in scambio pregevolissimo con Giroud per infilarsi e sfondare la porta giallorossa con una fucilata delle sue.
Centrocampo: detto di Adli, non diamo per scontata la prestazione di Reijnders. Se il Milan combina qualità e dinamismo nel cuore del gioco è grazie alla capacità di cucire e legare dell'olandese, che si integra con Adli e Pulisic e tira le fila della manovra.
Molto sotto i due sopracitati la prestazione di Loftus, che sì strappa qua e là in qualche iniziativa personale, ma soffre tatticamente la posizione da trequarti che gli ritaglia Pioli e risulta troppo soft in qualche contrasto e anche nell'occasione del contatto con Kristensen molla il colpo troppo agevolmente lasciandosi andare.
Sarei sinceramente incuriosito di vedere un centrocampo con un Reijnders più libero di ricoprire quella posizione da mezzala e magari un mediano di complemento vicino ad Adli.
Pulisic in una partita senza particolari guizzi negli ultimi 16 metri risulta comunque il collante necessario tra attacco e centrocampo per dare raziocinio allo sviluppo offensivo. Lo statunitense potrà non essere sempre efficace ma è sempre mentalmente nella partita sia nelle giocate che nel work rate che offre al servizio della squadra, a differenza di Leao, che francamente nell'ultimo periodo, conferma nel bene e nel male ciò che si può dire di lui e che talento e doti naturali viaggiano di pari passo con la sua assenza di lettura calcistica delle situazioni e di capacità di assecondare un pensiero collettivo. Se a tutto ciò aggiungiamo un eccesso di indolenza e tendenza a pasticciare delle ultime giornate direi che sono più ombre che luci per quanto riguarda l'ultimo periodo.
Giroud fatica, un po' isolato dallo sviluppo, e un po' poco coinvolto, ma mette qua e là la sua impronta in qualche sponda e scambio e alla fine in ogni caso entra nel tabellino con un gol e un assist. Il 2-0 è da 9 vero d'area di rigore, il 3-1 è un colpo di classe, di tacco che insinua Theo nella difesa friabile della Roma.

Vittoria piena, convincente, che non scaccia tuttavia quella fastidiosa assenza di sensazione di essere mai in pieno e totale controllo. Limite che di fatto ci ha relegato ai margini della lotta per il vertice, seppur saldamente al terzo posto e con ampio margine sulla quinta in classifica, perché il valore del gruppo è comunque elevato per il nostro campionato.
Settimana prossima un banco di prova importante, contro una squadra che a differenza della Roma, negli ultimi anni ci ha dato parecchie noie e insoddisfazioni, capacissima di mettere sul prato il tipo di partita che noi soffriamo di più.
Speriamo di non incartarci come al solito.
Buona settimana amici rossoneri!!